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King for a day. Il progressive che viene dal freddo.

Author: Anders Ge.

Un disco senza incertezze, che continua sulla scia del già ottimo precedente lavoro, rifinendone e migliorandone ogni aspetto. Un punto di riferimento per il progressive di questi anni 2000

Magic Pie


Uscito nel 2015, King for a day è il quarto - e per ora ultimo - album dei Magic Pie, nonché il primo edito da Karisma Records. La formazione è rimasta quasi la stessa del precedente The Suffering Joy (Progress Records, 2011): troviamo quindi Eirikur Hauksson e Eirik Hanssen alle voci soliste, Kim Stenberg alla chitarra solista, Jan T. Johannessen alla batteria, Lars Petter Holstad al basso e la new entry Erling Henanger alle tastiere.
Una volta di più, la band prog-rock norvegese riesce a padroneggiare le sonorità tipiche del genere, miscelandole e restituendo un suono del tutto personale che la identifica e la differenzia da una buona parte dell’attuale panorama musicale progressive. Sul piano stilistico, King for a Day è la continuazione diretta del precedente disco, ma si allontana ulteriormente dallo stile dei precedenti lavori che omaggiavano - forse anche troppo - gli anni Settanta, dando spazio a suoni tendenti al prog-metal con qualche sterzata verso il rock più duro, senza però abbandonare quella parte di progressive sinfonico che in questo album risulta meno predominante nella struttura compositiva dei brani.
Disco lungo ed impegnativo, ma al tempo stesso piacevole ed estremamente scorrevole all’ascolto, alterna lunghe parti strumentali a melodie e riff ben calibrati in un mix mai sbilanciato. Rush, Spock’s Beard (del periodo Neal Morse), Dream Theater ed anche un po’ di Deep Purple e Queen (questi ultimi per certi cori e contrappunti vocali), sono gli illustri ispiratori delle composizioni dei Magic Pie. Siamo però sempre a livello di influenze, perché il sound che ne esce è originale e personale.

Magic Pie
Magic Pie

Il disco si apre con Trick of the Trade, brano dalla spiccata vena hard rock nonostante le melodie della tastiera tipiche del genere progressive. La successiva Introversion prosegue proponendo ritmiche e linee vocali serrate e potenti, lasciando poi spazio ad una parte centrale più tranquilla che andrà a risollevarsi con una ripresa del tema portante sul finale. Si continua con According to Plan, nel quale si possono apprezzare le armonie vocali ed i repentini cambi di direzione, come anche uno straordinario assolo di tastiera dal sapore decisamente di puro prog. Ma è Tears Gone Dry il primo vero brano totalmente progressive del disco. Synth e chitarre si alternano in momenti di esaltante armonia, accompagnando la voce in un lungo percorso che spazia dal solare al cupo fino alla sostenuta conclusione. The Silent Giant riporta poi il gruppo su sonorità heavy-prog con un brano più aggressivo dei precedenti, caratterizzato da svariati cambi di ritmo e di tempo, ma sempre all’insegna della ricercatezza melodica.
La chiusura del disco è affidata alla title track King for a Day, una lunga suite di ventisette minuti che riunisce e tira le fila di tutto quello che si è ascoltato fino a quel momento, con una mescolanza raffinata di generi, sempre in perfetto equilibrio ed armonia tra loro. Un vigoroso lungo intro strumentale, costellato di assoli di chitarra e tastiera, ci porta ad un momento più hard rock, sottolineato dal cantato e dai cori, perfettamente incastonati nel riff eseguito della chitarra. C’è anche lo spazio per un intermezzo dal sapore fusion, messo magistralmente in risalto dal piano elettrico, a cui fa seguito una ripresa su registri più sostenuti, come i precedenti, fino ad arrivare all’epico finale. Ogni strumento, la voce, i suoni, tutto è al posto giusto ed esattamente dove dovrebbe essere.

Magic Pie
Magic Pie

King for a Day è un disco senza momenti di incertezza, che cattura dall’inizio alla fine con le sue sonorità perfette, le sue melodie accattivanti e l’eccelsa esecuzione tecnica. Una conferma dopo il precedente - ed ottimo - The Suffering Joy, che ne amplifica e rifinisce ogni aspetto. Sicuramente il vertice più alto toccato sino ad ora dalla band norvegese. Uno dei dischi più belli usciti nel 2015, nonché uno dei punti di riferimento per il genere da dieci anni a questa parte.

Ottimo


Magic Pie "Trick of the Trade" (official video)


Pawn Hearts Cover

Magic Pie
King for a Days


progressive rock
art rock

Charisma Records
maggio 2015


Magic Pie

Eirikur Hauksson: lead vocals, guitar,
Eirik Hanssen: vocals, guitar
Kim Stenberg: guitars, vocals
Jan Torkild Johannessen: drums
Lars Petter Holstad: bass, backing vocals
Erling Henanger: keyboards, backing vocals



track list

1 Trick of the Trade - 6:08
2 Introversion - 12:23
3 According to Plan - 6:31
4 Tears Gone Dry - 12:13
5 Silent Giants - 5:21
6 King for a Day - 27:29


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