Author: Anders Ge.
Siamo all’atto finale. Finalmente il mistero viene svelato e sapremo chi è l’assassino… o gli assassini?
Poco alla volta, la colonia lunare si sta spopolando, riducendo inesorabilmente il numero dei suoi abitanti. Come sempre, l’ultimo poliziotto rimasto in servizio sulla Luna, il Mooncop, è impegnato nel suo giro d’ispezione quotidiano, fatto di monotonia e routine.
Colonizzare lo spazio è probabilmente una delle imprese più ambiziose che l’uomo possa concepire, se non la più ambiziosa. Che poi si tratti anche di una cosa particolarmente eccitante, questo è tutto un altro discorso. Almeno così la pensa Tom Gauld, cartoonist scozzese già autore di The Gigantic Robot e Baking With Kafka (edito anche in Italia da Mondadori con il titolo di In cucina con Kafka), che collabora regolarmente con giornali come The Guardian, The New York Times e The New Yorker.
Mooncop racconta le vicissitudini di un anonimo agente di polizia, in servizio di pattuglia sulla superfice lunare dove è situata a supporto di una colonia lunare a corto di finanziamenti ed in declino. È un luogo in cui nessuno ha più voglia di vivere e che lentamente si sta svuotando, come un paese aggirato da una nuova superstrada che lo ha “tagliato fuori” e che di conseguenza ha perso il passaggio tra le sue vie. Il tasso di successo del suo servizio di polizia è del 100%, perché non ci sono crimini da risolvere o misteri da svelare, ma solo compiti di routine e occasionali situazioni al limite del banale, che inducono ad un senso di noia sempre più profondo. Recuperare una ragazza in fuga da riportare a casa, discutere con un robot psicologo (che nelle fattezze ricorda molto R2-D2/C1-P8) con problemi di funzionamento o cercare un cane che si è perso, sono il massimo a cui si può ambire. Come nel “nostro mondo”, anche qui il progresso tecnologico ha ripercussioni sulla vita delle persone rimpiazzate da robot (il robot terapista) e le attività diventano “smart” — il Lunar Donuts, bar dove il protagonista acquista le sue ciambelle ed il caffè (perché si, anche sulla Luna i poliziotti non possono fare a meno di ciambelle e caffè) è letteralmente buttato nella spazzatura e sostituito con un mini-caffè: anche sul nostro satellite non sapremmo organizzare la nostra esistenza diversamente ed apportare quei cambiamenti necessari per una qualità della vita migliore, che dia spazio a tutti? Sembrerebbe proprio di no, ma almeno il tasso di criminalità pare essere drasticamente diminuito… La luna è dura e ancora poco popolata, nonostante una colonizzazione già iniziata da anni. Eppure, questa arida “terra”, inframezzata da edifici prefabbricati, riesce comunque a trasmettere una sensazione di purezza, una bellezza inaspettata, che affascina e a modo suo incanta.
I disegni, falsamente semplici, al limite del minimale ed i pochi dialoghi, riguardosi, quasi poetici, sottolineano con grande efficacia quella sensazione di inesorabile inutilità che la deprimente monotonia di una vita di lavori ripetitivi porta con sé. E poi c’è il blu, unico colore presente ovunque, come a ricordare la vastità dello spazio, infinito nella sua grandezza eppure così piccolo e noioso per gli abitanti della colonia lunare.
Nonostante l’evocativo titolo da film d’azione, Mooncop è una piccola storia, tranquilla e pacata. Non ci sono conflitti o azione sfrenata, niente intrecci o complotti nella sua trama. Mooncop è un racconto nostalgico che guarda con amore alla fantascienza classica, con la sua immaginazione che un giorno, forse, veramente l’uomo abiterà sulla Luna e all’età d’oro dell’esplorazione spaziale, quando gli unici limiti che ci si poneva erano quelli che si voleva superare. Ma è anche un racconto delicato sulla vita cittadina, con le sue abitudini, le contraddizioni e la routine quotidiana. Quella che Gauld ci racconta è una storia delicata ed intelligente, che riesce a tratteggiare con umorismo il dolore e l’amarezza dello sgretolamento di un’utopia, scolorita ed in declino, che è solo l’ombra di sé stessa.
In Mooncop c’è divertimento e c’è meraviglia. Ci sono momenti che strappano un sorriso ed altri che fanno pensare — e spesso fanno entrambe le cose contemporaneamente. Ma è quando lo avrete finito di leggere che, chiuso il libro, verrete pervasi da un senso dolce/amaro che vi resterà impresso nella mente per molto tempo.
Tom Gauld
Mooncop
Poliziotto lunare
(Mooncop, 2016)
storia e disegni: Tom Gauld
Mondadori / Oscar Ink
pag. 100
colore (blu)
cartonato
2019