Author: Anders Ge.
Un tuffo negli anni Settanta del progressive rock melodico, curato e rifinito, che convince sotto ogni punto di vista.
Uscito a fine 2017 e composto da dieci pezzi che lasciano il segno, Medusa è l’album di debutto del cantautore e chitarrista svedese Michael Crimson.
Il disco è un’opera musicale di puro Art Rock nel segno di gruppi storici della migliore psichedelia e progressive degli anni settanta, passando anche attraverso artisti più pop oriented quali Elton John e gli Electric Light Orchestra, senza farsi mancare (che non fa mai male, diciamolo) anche quel pizzico di Beatles - “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” e “The Beatles” (il “White Album”, per intenderci) su tutti.
I dieci brani che compongono il disco appartengono di diritto a quegli anni magici per la musica di genere.
Melodie incantevoli s’intrecciano con le chitarre che, insieme alle tastiere, alla puntuale sezione ritmica e ad una parte coristica di voci femminili melodicamente perfetta, sottolineano ogni momento dei brani come fossero un cuscino che avvolge “asprigna” ma melodiosa di Crimson, anche questa molto in stile ’60/’70, che trasporta pressoché in un’altra dimensione.
Un universo fatto di suoni, ritmi ed armonie meravigliose, in un’esplosione di “colori” al quale si aggiungono i testi delle canzoni che hanno profonde radici nella mitologia e nell’epica greca. Attraverso i personaggi di quel fantastico pantheon - come appunto la Medusa del titolo - e delle loro vicende, il cantautore di Eskilstuna parla delle sue esperienze, della vita e della morte, dell’amore e della sofferenza, dandone una sua personale interpretazione, in un viaggio alla scoperta di sé stessi. Quello in cui veniamo immersi è un mondo nuovo, ma al contempo perfettamente distinguibile.
Michael Crimson
Le canzoni si susseguono con uniformità in uno scorrere continuo che calamita e, come ogni “storia” ben scritta, ti porta ad andare avanti, a vedere cosa succede dopo, fino all’inevitabile ultimo capitolo. Questa uniformità non è però da confondere con una mancanza di varietà nei brani, che sono invece ben caratterizzati ed eterogenei, quanto piuttosto nelle atmosfere e negli arrangiamenti, ricercati ed eleganti.
Medusa è costituito da dieci brani così belli che è difficile stabilire i più rappresentativi. Se devo fare una mia personale scelta, direi che il trittico iniziale composto da Seashell Eyes, The Maiden e Viperine Hair possono essere considerate la summa di questo lavoro, composto di melodie, arpeggi e soluzioni musicali semplici ma incisive, che trovano un loro apice in Nevermore, brano dalle chitarre incisive che accompagnano con fermezza la voce. The Winter e l’evocativa What Would You Say, forse le più rappresentative dell’estro musicale dell’artista scandinavo, chiudono il disco in grandezza.
Michael Crimson
Come detto in apertura, Medusa è un disco d’altri tempi, con riferimenti ad un periodo musicale straordinario, quegli anni settanta che hanno scritto pagine indelebili della musica, non solo rock, fonte primaria d’ispirazione di Michael Crimson.
Contemporaneamente, però, è anche un disco moderno, figlio dei suoi tempi che con le sue sonorità tipicamente seventies bilancia il lavoro di rifinizione e struttura tipicamente dei tempi moderni.
Con Medusa, Michael Crimson ha dato alla luce ad un’esperienza musicale che definire capolavoro del genere (e forse non solo) può sembrare un po’ troppo (non per il sottoscritto comunque), specialmente nel panorama musicale odierno.
Paradossalmente, per Crimson questa magnificenza è quasi un “tallone d’Achille”, che lo “condanna” a confrontarsi con la sua opera anche in futuro. Un debutto di questo livello è una “benedizione” per un’artista (e per chi lo ascolta), ma rischia di essere anche una “condanna”: ripetersi è auspicabile, ma non sarà semplice.
Michael Crimson “Weeping Window” (Lyric Video)
Michael Crimson
Medusa
Progressive Rock / Classic Rock
Art Rock / Psychedelic Rock
Gain
Sony Music
dicembre 2017
track list
01 Seashell Eyes (3:40)
02 The Maiden (3:37)
03 Viperine Hair (3:13)
04 The Dungeon (3:49)
05 Weeping Window (4:17)
06 The Grass of Grief (2:21)
07 Nevermore (3:00)
08 A Season in Hell (4:43)
09 In the Winter (5:36)
10 What Would You Say (4:10)
Michael Crimson: vocals, guitar
band
Dan Göransson: guitar
Fredrik Hermansson: keyboard
Dan Jisei: bass
Lenne Lehtonen: drums
Thomas Rydell: guitar
Annie Stark: backing vocals
producers: Michael Crimson & Ola Sonmark