Author: Anders Ge.
Dopo aver lasciato il segno disegnando pietre miliari dei comics come Daredevil (Born Again) e Batman - Year One, entrambi su testi di Frank Miller, David Mazzucchelli rivoluziona il modo di intendere la graphic novel con “Asterio Polyp”, capolavoro assoluto della nona arte.
Asterios Polyp è un cinquantenne di successo un po’ arrogante, famoso architetto “di carta” (autore di splendidi edifici che non vengono però mai realizzati) e accademico americano. Ė sposato con Hana, una giovane artista. Ma le cose cambiano: a causa del suo egoismo il suo matrimonio si sgretola e la sua bella casa, colpita da un fulmine, viene distrutta da un incendio. Di tutti i suoi averi riesce a portare in salvo solo tre oggetti per lui importanti e appartenenti al suo passato: l’accendino di suo padre, un coltellino svizzero e il suo orologio preferito. A pezzi, decide di cominciare una nuova vita e si trasferisce nel luogo più lontano che riesce a raggiungere con i soldi che ha in tasca: Apogee, una piccola città della provincia americana, dove nessuno lo conosce. Qui trova lavoro come meccanico d’auto ed avrà modo di incontrare persone inaspettate, sagge come solo le persone semplici sanno essere. Sarà l’occasione per una rinascita, che lo porterà alla scoperta di una nuova condizione umana, a prendere coscienza del mondo che lo circonda guardandolo come non lo aveva mai visto prima e a scoprire l’umiltà.
Dopo aver lasciato il segno nei comics negli anni ’80 su Daredevil (Born Again) e Batman (Year One), entrambi su testi di Frank Miller, David Mazzucchelli (Providence, 21/09/1960) si è aperto a storie più personali che lo hanno portato alla pubblicazione di opere quali “Città di vetro” (“Neon Lit: Paul Auster’s City of Glass — a Graphic Mystery”, Avon Books, 1994), trasposizione a fumetti dell’omonimo romanzo di Paul Auster — fortemente voluta da Art Spiegelman — realizzata in collaborazione con il fumettista e scrittore Paul Karasik e, nel 2009, alla realizzazione della straordinaria graphic novelAsterios Polyp.
Scorrendo le — più di 340 — pagine di questo imponente romanzo grafico, quello che salta subito all’occhio è lo straordinario talento di Mazzucchelli nonché, per chi ha avito modo di conoscerlo solo per le sue incursioni nel mondo dei comics supereroistici degli anni Ottanta del secolo scorso, l’incredibile evoluzione stilistica effettuata dall’artista. L’autore riesce a sfruttare in ogni momento le possibilità offertegli dal linguaggio della nona arte.
La scelta dei colori è pazzesca e spazia da un dominate viola all’uso di rosso, giallo e blu, con il più delle tavole caratterizzate dalla prevalenza di un unico colore dominante. Giocando con i colori e le sfumature, rende “palpabili” i cambi d’umore dei vari personaggi.
Oltre ai colori, Mazzucchelli interviene anche sulla scelta dei font utilizzati per i dialoghi, che sono specifici per ogni personaggio e che si adattano alla loro personalità. Ogni personaggio è quindi caratterizzato da un proprio peculiare modo di esprimersi: se il protagonista beneficia di un carattere maiuscolo — classico per il fumetto — ma lo stesso non avviene per Hana, dove è invece utilizzato il minuscolo e così per ogni altro personaggio coinvolto nella storia, caratterizzato da un particolare stile, oltre che nel modo di esprimersi e nell’indole personale, come ad esempio il simpatico Stiff, proprietario del garage in cui Asterios trova lavoro, che si esprime con errori grammaticali e di espressione.
Molte tavole sono invece caratterizzate dalla totale assenza di dialoghi, ma riescono comunque a “dialogare con noi” grazie alla loro costruzione pressoché perfetta.
Mazzucchelli dimostra di saper unire estetica e narrazione in modo assolutamente perfetto, incantando il lettore praticamente ad ogni pagina. Il mondo del protagonista è mostrato attraverso tavole dominate da una presenza geometrica, a sottolineare l’indole di Polyp architetto, mentre Hana è invece caratterizzata da composizioni più brillanti, che ne evidenziano il carattere dolce e fantasioso. Non si accontenta mai delle impostazioni delle sue tavole, passando da una classica narrazione a tre strisce usata per l’avanzamento della storia, ad altre più libere e grandi, costruite in modo da restituire un’idea quasi impressionistica.
Sfogliando il volume la prima volta, le scelte cromatiche e le tavole, catturano e stupiscono; prima per la loro particolarità e immediatamente dopo per il senso di perfetta fusione che tutti gli elementi presenti raggiungono, mescolandosi l’uno con l’altro.
Dal punto di vista della trama non siamo alla presenza di qualcosa di particolare o inedito. La storia viene raccontata attraverso una serie di capitoli che fondamentalmente si traducono in sguardi sul passato e sul presente di Polyp, un muoversi attraverso il tempo per raccontare la caduta e la rinascita di un uomo pieno di sé e arrogante. Ma l’arroganza di Asterios Polyp, che si manifesta già dal suo viso — mento poco pronunciato e sguardo che tende a squadrare verso il basso il suo interlocutore — o anche quando afferma i concetti sui quali ruotano sia la sua vita che il suo lavoro, è solo un tratto di un personaggio complesso e affascinante che, nel corso di tutto il lungo racconto, avremo modo di conoscere bene, così come una serie di vari comprimari, altrettanto ben delineati, che formano un intrigante e variegato cast di umanità.
Ci sono poi alcuni momenti liberati dal “peso” della trama, utilizzati dall’autore come punto di riflessione, un passaggio per addentrarsi ancora di più nel personaggio, a volte al limite dell’esoterico.
Due righe doverose anche sull’edizione italiana curata da Coconino Press, che si avvale dell’ottima traduzione dello scrittore Francesco Pacifico.
Ottima sotto ogni punto di vista, pressoché identica all’originale, mostra una cura non indifferente anche grazie ad un incredibile lavoro di lettering (probabilmente manuale) veramente eccezionale.
Complimenti!
David Mazzucchelli
Lo stile dell’artista di Providence, sempre più sulla strada della “semplicità” figurativa, è chiaro, ben delineato e personale, ma nel suo insieme risulta comunque sempre piacevole alla vista per il lettore, anche quello meno attento che potrebbe non recepire le finezze del tratto ed essere ingannato dalla sua presunta lineare essenzialità. Il peculiare stile grafico, le particolari scelte cromatiche e la costruzione delle tavole, che passano da un’impostazione libera, scevra da ogni gabbia, ad una più classica e delineata possono, in un primo momento, disorientare il lettore ma, al tempo stesso, restituiscono con efficacia tutta la loro forza narrativa grazie ad un’eccezionale armonia visiva e d’insieme.
Il libro di Mazzucchelli è un’opera eccezionale, multiforme e su più livelli, in cui ogni particolare non è inserito per caso, ma fa parte di una struttura più ampia e complessa, come quella di una delle splendide abitazioni progettate (e mai costruite) da Asterios Polyp.
Questo volume è lo specchio dell’arte di David Mazzucchelli, che con quest’opera compie un ulteriore balzo in avanti, divenendo inevitabilmente un punto di riferimento per chiunque voglia cimentarsi nell’arte di raccontare storie attraverso la nona arte.
La fusione tra contenuto e mezzo raggiunge qui il suo livello di massima intensità, riuscendo a mettere in scena una vicenda umana senza eccedere mai in nessuna delle sue parti, conservandone tutte le emozioni. Asterios Polyp, non è una storia particolare, in fondo ne abbiamo già viste e lette molte altre che parlano di caduta, rinascita e redenzione. E questo è un dato di fatto. Ma raccontata così, come ha fatto Mazzucchelli, non si era mai vista prima.
Asterios Polyp
(Asterios Polyp)
Sceneggiatura, dialoghi,
disegni e colori:
David Mazzucchelli
traduzione: Francesco Pacifico
Fandango Editore
Coconino Press
pag. 344
colore
cartonato
2011