Author: Anders Ge.
Riuniti in un unico titolo tutti i personaggi creati da Terry Moore. Un gruppo di donne unito per fermare la costruzione di un’arma di distruzione di massa che, in cinque anni, potrebbe portare alla distruzione del mondo.
NB. Il fumetto recensito è attualmente disponibile solo in edizione originale americana. I fumetti di Terry Moore sono editi in Italia da Bao Publishing che probabilmente editerà anche questa serie, una volta conclusasi.
Il mercoledì negli Stati Uniti è il giorno delle nuove uscite dei comics — se non tutti almeno la maggior parte.
Questo primo maggio ha visto la pubblicazione, per i tipi di Abstract Studio, del primo numero di Five Years, ultima fatica editoriale di Terry Moore, uno dei fumettisti più famosi ed apprezzati nel panorama indie, che con opere come Strangers in Paradise (1993-2007), Echo (2008-2011), Rachel Rising (2011-2016), Motor Girl (2016-2017) ed il recentissimo Strangers in Paradise XXV (2018) — tutte edite in Italia da Bao Publishing — ha saputo fare breccia nei cuori degli appassionati e nelle preferenze della critica un po’ di tutto il mondo.
La serie riunisce in un unico titolo tutti i personaggi creati dall’autore nei suoi fumetti precedenti e vede il gruppo di donne unito per fermare la costruzione di un’arma di distruzione di massa che, se ultimata, potrebbe portare alla distruzione del mondo nel giro di cinque anni.
La storia prende il via da quanto narrato lo scorso anno sulle pagine di Strangers in Paradise 25 anni dopo, dove l’autore si serviva di Katchoo — già protagonista del primo Strangers in Paradise — per portare a conoscenza dell’esistenza dell’arma, della sua provenienza e di chi la stava approntando per far si che poi potesse operare.
Il fumetto, quindi, oltre ad essere una bellissima lettura indipendente, fungeva da vero e proprio antefatto per gli eventi che sarebbero stati successivamente narrati in Five Years.
«The two most common elements in the universe are hydrogen and stupidity.»
«I due elementi più comuni nell’universo sono l’idrogeno e la stupidità.»[Harlan Ellison]
Harlan Ellison
Con questo aforisma dello scrittore di fantascienza Harlan Ellison si apre il primo numero di Five Years. Ciò che ci viene mostrato dopo è il panorama di una spiaggia e di seguito alcuni dei personaggi già noti a chi conosce le opere di Moore intenti a divertirsi sulla spiaggia. La tranquillità viene però presto spazzata via da una esplosione che presto coinvolge l’intero pianeta, portandolo alla sua distruzione. Katchoo si sveglia dopo questo incubo e Moore ci mostra quanto sia spaventata dalla possibilità che questo evento possa verificarsi realmente. Moore entra così subito nel vivo della storia senza “perdere tempo” (passatemi il termine) con orpelli narrativi, chiarendo subito quanto sia grande ed importante la posta in gioco e a beneficio di tutti i lettori, sia gli affezionati che chi si avvicina per la prima volta ai personaggi delle serie dell’autore.
Si nota fin dalle prime pagine che Five Years è un fumetto scritto da un autore di grande esperienza, che sa dosare i momenti e le azioni con abilità e che padroneggia perfettamente le “regole” del media e della scrittura.
Quello che ci aspetta nei prossimi numeri sarà sicuramente una storia in crescendo, che coinvolgerà le protagoniste dell’universo narrativo creato da Moore — il Terryverse — ma che resta comunque incentrato sui singoli personaggi e sul loro essere, i loro sentimenti, che restano sempre il fulcro da cui tutto parte e arriva.
Tutto è poi illustrato con la solita maestria a cui Terry Moore ci ha piacevolmente abituato: il realismo con cui disegna i suoi personaggi, sempre straripanti di emozioni e sentimenti che vengono mostrati perfettamente dalle espressioni, così come dalle loro pose e dagli atteggiamenti in ogni scena, in ogni singola vignetta, li fanno “sentire” vivi, in ogni loro azione e momento. Sono i nostri vicini di casa, le persone che incontriamo per strada, gli amici a cui siamo affezionati e di cui condividiamo sia le gioie che i dolori.
Ad aiutare il senso di immedesimazione troviamo anche il lettering, che Moore scrive totalmente a mano e che sottolinea perfettamente ogni emozione che i personaggi esprimono, modificandosi all’occorrenza nella struttura e nella forma, per risultare sempre in linea con quanto devono comunicare ed esaltarne l’effetto.
Tra acuto umorismo che non risparmia analisi e riflessioni esistenziali, Moore comincia ad introdurre i “nuovi arrivati” nella sfera narrativa, che vede i protagonisti di Strangers in Paradise per ora centrali alla narrativa — in attesa di una trama in divenire. L’unica “incognita” riguarda i personaggi di Echo, nessuno dei quali si è visto nel precedente Strangers in Paradise 25 anni dopo che, come detto, fa da prologo alla serie. E considerando il non trascurabile fatto che la tecnologia utilizzata per lo sviluppo dell’arma dei cinque anni ha strettamente a che fare con il terribile avvenimento da cui prende il via quella serie, la curiosità è alta e le domande a riguardo non sono poche. Ma sono certo che Moore saprà dare tutte le risposte nel migliore dei modi e nei giusti tempi.
Questo primo numero di Five Years è un bellissimo fumetto, un inizio eccezionale che non delude sotto nessun aspetto, anzi esalta e invoglia a proseguire nella lettura di tutta la serie — che prevede un totale di dieci numeri, con una nuova uscita ogni sei settimane.
Fin da subito s’intuisce la potenzialità della storia narrata che, unita ad una parte grafica attestata sempre sui livelli di prim’ordine a cui Terry Moore ci ha abituato, non fa che aumentarne il valore.
Five Years è una serie che non può mancare nelle librerie di nessun appassionato di fumetti, anche (specialmente) di chi si dovesse avvicinare per la prima volta all’opera di Moore, i quali non potranno che rimanere incantati dalle sue incredibili capacità artistiche e narrative.
Terry Moore
Five Years #01
storia e disegni: Terry Moore
Abstract Studio
spillato
bianco e nero
pag. 25
1 maggio 2019