Author: Anders Ge.
Un disco che trascende il solo progressive rock, espandendosi verso altri orizzonti, quali il folk, l’art rock e il rock celtico.
Uscito nel 2003,** Delicate flame of desire** è il terzo album dei britannici Karnataka e vede confermata la line up della band formata da Rachel Jones, voce solista, voci e percussioni; Paul Davies, chitarre elettriche;** Jonathan Edwards, tastiere e voci; Ian Jones, basso, chitarra acustica, voci e percussioni e Gavin Griffiths, batteria e percussioni. Alla formazione si aggiungono anche la voce e soprattutto il flauto di Anne-Marie Helder, entrata ufficialmente nella band dopo averla accompagnata in tour come backing vocalist.
Ulteriore prova della loro capacità di creare una progressive rock melodico e raffinato, dalle sonorità romantiche influenzate dalla musica folk e celtica, ancora più evidente con l’aggiunta del flauto. La musica non è eccessivamente complicata, anche se rispetto al precedente ed ottimo The storm** (2000), risulta palese lo sforzo compositivo messo in atto per dare più sostanza ai nove brani che compongono l’album, che regala sempre melodie interessanti e pregevoli linee vocali.
Karnataka (2003)
L’album si apre con Karnataka, una breve introduzione musicale che confluisce in Time Stands Still, pezzo emotivo dove la bellissima voce di Rachel Jones è avvolta da rigogliose tastiere e da incisive chitarre. La voce ospite di Heather Findlay dei Mostly Autumn impreziosisce ulteriormente il brano. È poi la volta della title track, Delicate Flame of Desire, dove la tastiera di Jonathan Edward ci porta con sinuosità alle melodie vocali. Il livello sale fino ad un apice strumentale che ammalia, senza però esagerare in virtuosismi, mantenendo alto il pathos creato in precedenza.Nella successiva After the Rain, uno dei brani più “duri” di tutto l’album (nonostante abbia comunque un ritmo disteso), le capacità vocali di Rachel Jones e Anne-Marie Helder vengono esaltate perfettamente, togliendo ogni dubbio - se mai ce ne fossero stati - sulle loro capacità interpretative ed espressive. Strange Behaviour è invece un brano d’atmosfera che traghetta alla successiva The Right Time. L’inizio è lento e lo splendido cantato di Rachel Jones si mescola con una parte strumentale che cresce fino al finale, dove gli assoli di chitarra e tastiera lasciano la loro impronta. Anche qui troviamo Heather Findlay ad arricchire un brano che sa essere convincente, sapendo cosa fare e quando farlo. One Breath Away è invece una canzone con un ritmo radiofonico molto orecchiabile ed un accattivante chorus. Si tratta del momento più easy di tutto l’album. Molto piacevole all’ascolto ma non banale, lascia tuttavia la sensazione di essere un po’ “fuori posto”, nell’ecosistema dell’album. Più “folk oriented” Out of Reach, inizia con un arpeggio di chitarra acustica e voce proseguendo poi in crescendo con un ritmo misurato, cadenzato da ricche tastiere, assoli di chitarra melodici e reminiscenze di musica celtica. Chiude il disco Heart of Stone. Brano un po’ in stile Yes ultimo periodo, che nei suoi dieci minuti e trenta secondi di durata mette in scena un’extravaganza musicale con ottime variazioni strumentali. In particolare, le voci di Rachel Jones ed Anne-Marie Helder, accompagnate ancora una volta dalla bravissima Heather Findlay, creano superbe armonie vocali.
Delicate flame of desire non è solo un disco di progressive: si espande su generi diversi, rivolgendosi anche agli appassionati di folk rock, rock celtico e art rock, in ogni caso una delle produzioni di genere migliori di quel periodo. Alla luce di ciò, da un certo punto di vista, risulta comprensibile il fatto che tra i “puristi” del rock progressivo ci sia chi non gli abbia riconosciuto grande merito. Ma è un errore che non bisogna commettere, poiché il disco contiene abbastanza elementi progressive per essere comunque gradito ed apprezzato dagli estimatori, specialmente da chi predilige anche le ibridazioni Folk e Celtiche. Un disco che piacerà in particolar modo ai fan di band come i Mostly Autumn (ovviamente) e i Clannad, ma anche gli Iona ed i Renaissance.
La calda e pulita voce di Rachel Jones, sicuramente la protagonista dell’intero disco ed un generale buon gusto compositivo che non vuole mai strafare (escludendo l’ultimo brano che supera appena i dieci minuti, tutte le composizioni si attestano su poco più di sei/sette minuti) rendono Delicate flame of desire un disco estremamente piacevole da ascoltare e su cui ritornare più e più volte. Dimostrazione che il buon progressive può essere realizzato e suonato anche senza l’ausilio di complessi giri armonici e partiture intricate, ma con semplicità e gusto melodico.
Karnataka
Delicate Flame of Desire
progressive rock
Immrama Records
february 2003
Karnataka
Anne-Marie Helder: flute, percussion, vocals
Rachel Jones: vocals, percussion
Paul Davies: lead and rhythm guitars
Jonathan Edwards: keyboards, vocals
Gavin Griffiths: drums, percussion
Ian Jones: bass, acoustic guitars, percussion, vocals
musicisti ospiti
Steve Evans: programming
Heather Findlay: vocals (2, 6, and 9)
track list
1 Karnataka (Instrumental) - 2:54
2 Time Stands Still - 6:17
3 Delicate Flame of Desire - 7:34
4 After the Rain - 7:52
5 Strange Behaviour - 6:10
6 The Right Time - 7:06
7 One Breath Away - 5:13
8 Out of Reach - 7:48
9 Heart of Stone - 10:31